martedì 15 luglio 2008

PRONTO SOCCORSO DI LAVAGNA: ARRIVARCI !!!

Siamo alle solite. Sfogliando il giornale o ascoltando i TG di qualsiasi rete (tranne il TG4, fazioso oltre ogni immaginabile limite), si trovano solo scandali grandi e piccoli e ogni giorno dei nuovi che cancellano nei pensieri dei cittadini quelli del giorno prima, senza MAI affrontare il problema per risolverlo.
Oggi voglio cosi' soffermarmi su quello che puo' apparire uno scandalo, pur se piccolo, in confronto ad altri, ma che e' pur sempre costato una vita umana; mi riferisco alla morte di una signora nell'isola di Ischia, colpita da infarto, arrivata troppo tardi in ospedale causa una strada pedonale chiusa che ha ritardato di cinque minuti l'ambulanza. Io non so se, come dicono gli amministratori del Comune sia stato l'autista dell'ambulanza a percorrere la via sbagliata o altro; sara' un eventuale inchiesta a deciderlo, quello che so e' che vi sono leggi o regolamenti quantomeno discutibili che e' difficile per un cittadino capire il perche'non vengano modificati.
Vorrei pertanto soffermarmi sulla cittadina dove risiedo, Lavagna in provincia di Genova, dove vi e' un pronto soccorso gia' balzato "agli onori della cronaca, in passato ma anche recentemente, seppur per altri motivi.
Tralascio le polemiche di oltre vent'anni fa allorquando si doveva costruire un unico ospedale in grado di essere il"San Martino" del Tigullio, e poi per esclusive spinte campanilistiche si e' arrivati a mantenere tutti gli ospedali esistenti, pur con alcune funzioni diverse, con un unico pronto soccorso a Lavagna.
Cio' che mi accingo a raccontare e' un esperienza vissuta, purtuttavia prima e' necessario dire che comunque sarebbe un avventura per chiunque, colpito da infarto a Sestri Levante o piu' lontano, arrivare al pronto soccorso, in particolare durante il periodo estivo, nel minor tempo possibile, come tutti i dottori ci dicono in casi di infarto; occorre infatti fare i conti con l'unica strada che congiunge Sestri a Lavagna, cioe' la via Aurelia, con la congestione del traffico estivo al quale gli amministratori di Lavagna hanno pensato bene di aggiungere "del suo". Infatti oltre ai parcheggi ambo i lati,ai semafori pedonali e non, alle molte strisce pedonali per consentire ai pedoni di attraversare, ai camper e spesso ai camion parcheggiati, alle auto spesso ferme in doppia fila senza alcun controllo ne' preventivo ne' repressivo, si e' pensato bene di costruire sulla strada delle piazzole, si dice per abbattere le barriere architettoniche per la fermata degli autobus, come se gli autobus viaggiassero solo tra Cavi e Lavagna e non tra Riva e Chiavari oltre a percorsi piu' lunghi, mentre il problema delle barriere era risolvibile in molti altri modi.
Si ha un bel dire che all'ambulanza a sirene spiegate dovrebbe venire lasciato il passo, salvo capire, quando vi sono code di automobili in entrambe le carreggiate magari dietro l'autobus fermo o per i semafori o per la congestione del traffico, dove
possa passare; fortunatamente, che io sappia non si e' mai verificato un caso "tipo Ischia" ma non si puo' sempre attendere l'incidente per migliorare una situazione veicolare "al collasso".
La mia esperienza, che poi parlando con la gente ha trovato alcuni eguali riscontri in altre citta', si riferisce ad alcuni anni fa quando ero ricoverato presso l'ospedale di Sestri Levante per un intervento di ernia; una mattina dal balcone della camera io ed altri pazienti abbiamo visto sul marciapiede della strada sottostante un uomo accasciarsi per terra; prontamente abbiamo chiamato infermieri e medici del reparto chiedendo loro di recarsi celermente a prestare soccorso; la risposta fu un diniego ed alle nostre richieste, anche un po' accalorate, di motivare il diniego, ci fu detto che il regolamento prescriveva che fosse chiamata l'ambulanza per soccorrere il malato e trasportarlo al pronto soccorso di Lavagna. Credo che a chiunque,si trovasse in tale circostanza, verrebbe da chiedersi se non siamo di fronte a regolamenti quantomeno curiosi e bizzarri, tantopiu' se pensiamo che la maggior parte dei pubblici dipendenti e quindi anche i medici staccano per pausa caffe' o fumo o peggio escono per farsi la spesa o una commissione o altro. Evidenzio "la maggior parte" perche' odio le facili generalizzazioni e non vorrei neppure apparire qualunquista ma se uno vuole guardare in faccia la realta' non potra' non convenire con me.
Cio' non vuole quindi denigrare lo spesso prezioso lavoro dei medici, ma e' un semplice e forse inutile tentativo di sensibilizzare i dirigenti delle ASL ed i legislatori su regolamenti che, qualora esistano veramente, io non sono mai riuscito ad appurarlo, credo non abbiano la minima ragione di esistere e quindi la improroga- bile necessita' di provvedere ad una modifica prima che scoppi un caso "tipo Ischia" che portano solo da un lato a polemiche ed inchieste dall'altro magari alla morte del malato senza risolvere quello che e' il vero problema.

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