venerdì 12 gennaio 2018

Elezioni 4/3/2018: QUESTA VOLTA IO NON VOTO.


Ricordo benissimo quando circa 50 anni fa con i miei coetanei vivevo con ansia il momento del mio primo voto; da allora prima con la FGCI e poi con i compagni del PCI non ho mai rinunciato ad esercitare questo diritto per il quale, così mi avevano insegnato, le generazioni precedenti avevano speso la loro vita.
Oggi, tristemente devo constatare che la politica, questa politica, i suoi rappresentanti tutti - nessuno escluso - NON meritano di ricevere dal cittadino la solita "delega in bianco".
Nutro il massimo rispetto ed apprezzamento per i giovani che oggi si avvicinano alla politica; voglio sperare che lo facciano con i nobili fini con cui la mia generazione si approcciò alla politica, con quei valori e quegli ideali che soli possono contraddistinguere la passione politica al servizio di tutti dalla bramosia del potere e dagli interessi personali.
La mia vita politica, il mio impegno politico discendono dall'esempio che ci era trasmesso da politici quali Berlinguer, Ingrao, Pajetta, Natta, Iotti e tanti altri, politici totalmente diversi da quelli di oggi dove trionfa la mediocrità dei dirigenti ridotti a gestire il giorno per giorno esclusivamente per autoconservarsi in questo sistema di potere.
Entrai in Consiglio comunale di Lavagna nel gruppo "Comunisti e Indipendenti" seguendo alla lettera quanto disse S. Rodotà quando diventò parlamentare: "Ci ho messo quasi un anno a capire dove stavo: cera unaltissima professionalità parlamentare, non si improvvisava. Si studiava, non si andava a orecchio: bisognava stare al passo, ecco questo era il primo compito per chi si approcciava alla politica, oggi non è più così, si improvvisa, si vuole con immediatezza diventare sindaci o ministri.
Questi politicanti proponendoci le loro irrealizzabili promesse ci dicono "i cittadini devono sapere cosa propone un partito prima di apporre la croce sulla scheda elettorale" e poi sfornano una serie di critiche alle proposte altrui ritenute fantasiose e contraddittorie, io dico come le proprie; l'esperienza di questa 2a Repubblica dimostra, senza alcun dubbio, come una volta eletti disattendano le promesse, i programmi ma anche le alleanze per non parlare dei "cambi di casacca" ed hanno lo sfacciato coraggio di chiedere il voto? No grazie.
A votare possono andare tutti coloro che vogliono ancora farsi prendere per i fondelli.... sono 50 anni che sento promesse e falsità su quanto fatto, un tempo lo accettavo essendo schierato con l'opposizione e quindi potendo incidere minimamente.... ora non più visto che anche la "Sbiadita Sinistra" post 1989 ha governato per diversi anni senza risolvere alcuno dei problemi  che erano la bandiera dell'opposizione  (un esempio per tutti: da 50 anni sento parlare di lotta all'evasione fiscale - pagare meno pagare tutti - cosa è cambiato? Con i paradisi fiscali e la tecnologia è cambiato molto... in peggio)
La "questione morale", i manifesti che orgogliosamente attaccavamo negli spazi elettorali sono solo un ricordo.
Ed io dovrei dare il mio voto a qualcuno di questi "manigoldi" che vorrebbero convincere i cittadini con le promesse più strampalate che non manterranno mai come ognuno può constatare con un piccolo sforzo di memoria sugli anni passati?

NO  GRAZIE. HO GIA' DATO....
IO NON VOTO PIU'.