sabato 24 maggio 2014

TERRORISTA CHI ?

Domani almeno 25milioni di italiani andranno alle urne
dopo la peggior campagna elettorale che io ricordi.
"Se votare facesse qualche differenza
 non ce lo lascerebbero fare."
Personalmente diffido dei sondaggi, anche se i risultati non si scosteranno di molto... viviamo in un Paese dove l'assuefazione ha avuto il sopravvento sull'indignazione grazie all' arma di distrazione di massa : i mezzi di informazione.
Non si può non notare che ci propinano ciò che vogliono, molte sono le notizie false e tendenziose, qualche volta ci raccontano "fatti scandalosi" che ci fanno sobbalzare ma che vengono dopo pochi giorni coperti da altri per finire nel dimenticatoio; fatte le solite eccezioni per non cadere nella generalizzazione, solo quando ci troviamo coinvolti in prima persona riusciamo ad indignarci.
Lo scritto che segue è un copia - incolla, è un qualcosa, come tanti altri, che mi fa vergognare di essere italiano ..... 
una ventina di anni fa hanno voluto farci credere che "il privato è bello"... ecco oggi possiamo testarne i risultati.
Esprimo, quindi, la mia piena solidarietà a Cristina, ai quattro giovani da sei mesi detenuti, alle loro famiglie; una cosa abominevole, assurda, inconcepibile, incomprensibile a maggior ragione in un Paese dove le "pene"  vengono scontate, si fa per dire, a Cesano Boscone o all'Hotel Fhoenicia di Beirut o a Dubai.
Solidarietà a tutti i NOTAV, NOMUOS, NOGRONDA e a tutti i movimenti in lotta per riaffermare 
la sovranità del popolo.
"SONO ANCHE IO TERRORISTA"

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Io sono Cristina, la mamma di Mattia, ma sono anche una donna e una cittadina di questo Paese, che forse si era impigrita e aveva perso la voglia di battersi per la democrazia. Bene, me l’hanno fatta tornare. E così abbiamo fondato un comitato e l’abbiamo chiamato “Libero dissenso”», racconta. A Torino è cominciato il processo ai No Tav. Il 22 maggio, in ritardo. Perché allo Stato più di quei quattro faceva paura la curva dello stadio. Mattia, Niccolò, Claudio e Chiara avrebbero dovuto comparire davanti ai giudici della Corte d’Assise il 14 maggio, ma la finalissima di Europa League ha avuto la meglio sui tanto temuti brigatisti. Troppa polizia da mobilitare, impossibile processare i No Tav se a Torino si gioca a pallone. «È incredibile la militarizzazione della città, inaccettabile. Come mamma di Mattia non mi interessa
QUESTI SAREBBERO
 I TERRORISTI?
quanto hanno speso, ma come cittadina sì. O vogliamo parlare della scorta ai giudici popolari? Messa solo per far loro paura, per dire “attenzione, qui c’è il terrorimo” in modo da indurre a un preciso ragionamento. O vogliamo parlare delle regole del processo? Chi entra nell’aula bunker per assistervi, e sarebbe un diritto, viene schedato. E se poi vieni fermato nell’ambito di una manifestazione quella presenza costituisce un elemento di prova circostanziale, come a dire: se tu hai anche partecipato al processo, sei con loro e come loro», continua Cristina. Poi ci sono le regole per gli imputati. «Chi è sottoposto a questo regime di detenzione rischia di assistere al suo processo dal carcere, ripreso in un piccolo monitor. Con la possibilità di essere messo in modalità muta.
Che questo sia possibile nel nostro Paese già mi indigna. Che poi sia possibile in questo caso, dove parliamo di persone non giudicate, con un reato che è stato smentito dalla Cassazione,
credo sia assurdo». E intanto loro, che avevano affittato un pullman per andare a manifestare per i propri figli, si sono sentiti chiedere un’assicurazione speciale e i soldi in anticipo perché hanno pronunciato la parola No Tav. E ancora la polizia a bordo e i documenti fotocopiati uno per uno. «L’articolo 270 sexies sulle finalità
terroristiche fu varato nel 2005, in pieno clima da Al Quaeda, terroristi che hanno fatto migliaia di morti. E viene applicato a quattro ragazzi che hanno come bersaglio un compressore», attacca Cristina. «Ci viene il dubbio che si voglia far passare il fatto che se qualcuno esercita un libero dissenso contro lo Stato può essere accusato di terrorismo»

               ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
Presidente della Repubblica, del Consiglio, Ministri degli Esteri, dell'Interno, della Difesa: 
            
            PERCHE' ???

venerdì 23 maggio 2014

Lavagna: il peggio della campagna elettorale.

Ancora poche ore di campagna elettorale...                    
                             


Lavagna non si è fatta mancare niente......



Di tutto e di più.....


Non esprimo alcun giudizio.......

.............ognuno tragga le proprie conclusioni.



 







giovedì 22 maggio 2014

ODIO e VELENI ossia: la campagna elettorale 2014.

Si dice: "al peggio non c'è fine" "più giù più fondo" ecc. ecc., difficile immaginare una campagna elettorale futura simile dove alcune liste sono state oscurate da tutti i "media" mentre le tre di cui solo si parla sono degenerate nei toni e nei contenuti.
Cambia poco se passiamo alla campagna per le amministrative; per chi ha vissuto tante campagne elettorali del passato, credo non sia sufficiente indignarsi, si sono superati anche i "colpi bassi" sconfinando negli insulti personali, nei falsi "tecnologici" ecc. ecc.
Dalla mia finestrella di "cane sciolto" pensavo di resistere e osservare in silenzio, poi un mio ironico post nel gruppo "Mugugni di Lavagna" è stato cancellato ed è stato cancellato pure il sottoscritto dal gruppo. 
RESTIAMO  UMANI

Non volevo entrare a far parte di gruppi nati esclusivamente per la campagna elettorale, vi sono stato costretto per poter pubblicare un post scritto nel mio blog dove esprimevo il mio pensiero in riferimento alla censura o per meglio dire al sopruso di cui sono stato vittima; da lì, come temevo, la campagna elettorale di alcuni candidati mi ha esposto a commenti a cui non sono riuscito a non rispondere, cadendo anch'io in provocazioni dalle quali volevo assolutamente restar fuori; avrei potuto continuare, non mi mancavano certo gli argomenti, in particolare leggendo post e commenti di oggi.

Mi sono detto NO!!!     
"Errare umanum est..perseverare diabolicum.."

Bene io non persevero, spero in queste ultime ore di poter restare ad osservare dalla mia "finestrella privilegiata"

Con questo auguro Buona fortuna a tutti.

mercoledì 21 maggio 2014

SENZA PAROLE.

Pomezia, nelle mense scolastiche spuntano due menu: il dolce solo a chi paga di più.

L’ULTIMO SCHIAFFO: A SCUOLA IL DOLCE A PRANZO SOLO A CHI PAGA DI PIÙ. 

Dopo i casi di Adro, di Vigevano e di altre scuole comunali da Vercelli a Mantova, con i ragazzini in aula a mordere il panino portato da casa perché i genitori non avevano potuto pagare la retta, una nuova polemica coinvolge i più piccoli. In un’Italia divisa tra famiglie che faticano ad arrivare a fine mese e Comuni che devono aumentare i prezzi dei servizi pubblici perché i soldi dallo Stato sono dimezzati.
Volevano una differenziazione? era possibile... ma non sui pasti bensì sul reddito: chi ha di più, PAGA di PIU' e quindi due fasce di prezzo: 6 euro e 4 euro.


Nella scuola pubblica non si possono e non si devono creare differenze tra i bambini sulla base delle capacità economiche delle loro famiglie farlo vuol dire creare, sin dall'età  infantile, una discriminazione intollerabile.
Una scelta che colpisce bambini della scuola primaria, dell'infanzia e senza alcun riferimento a convinzioni alimentari (ad es. per vegani, vegetariani) ma esclusivamente a parametri economici.
«È una scelta inaccettabile, ingiusta, discriminatoria non si può far sentire la diseguaglianza sociale già a quell’età. È orribile trattare i bambini e farli sentire diversi in base al censo e alla ricchezza».

Dopo "la giustizia a orologeria".......
           arriva "la notizia a orologeria"......
«Strumentalizzazioni elettorali, nient’altro», bolla il sindaco che non ci sta a farsi condannare e racconta la sua versione del dolce scomparso, parla di «scelta ampiamente condivisa con i genitori», di modalità «perché nessuno si senta escluso».

NOOOOOOO... IO NON CI STO!!!

Vorrei vedere sui profili Facebook dei "grillini" questo fatto; gettate il "paraocchi"... forse un pò di sana autocritica ogni tanto... 
o forse attendete l'autorizzazione dei "KAPI" ?
E' COSI' DIFFICILE INDIGNARSI SE NON VIENE DECISA DAI "KAPI" ???
La credibilità della politica  non si riconquista con la restituzione di parte dello stipendio bensì con la restituzione del ruolo che deve svolgere un politico.... il resto è pura "Demagogia".....

lunedì 12 maggio 2014

LA CENSURA FASCISTA.

La censura fascista consiste nel controllo e nella repressione della comunicazione e, in particolare, della libertà di espressione, di pensiero, di parola, di stampa.
 
 ...E DOPO CI FU LA RESISTENZA E NACQUE LA NOSTRA COSTITUZIONE.

L'art. 21 della Costituzione stabilisce che: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
                            
                          
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 Gruppo aperto Facebook - "Mugugni del Comune di Lavagna"
Questo gruppo conta oltre 1200 iscritti, ha regole di "buona educazione", spesso non rispettate come per altri gruppi su Facebook, tuttavia in qualche amministratore cova una certa "ipocrisia" tesa a evitare i cosìdetti "dibattiti politici"; cosa vorrebbe dire se i post, i commenti, ma perfino le foto profilo non sono altro che "politica" e non potrebbe essere diversamente; la politica non è una "cosa sporca", certi "politici" sicuramente lo sono, la politica e' fatta di rapporti umani e relazioni che identificano una comunità che si organizza con uno sforzo collettivo al fine di comprendere le ragioni e le proposte singole per farle vivere e convivere in progetto unitario di idea della società.
Oggi alle 12.00 circa ho pubblicato il post, che ripropongo a fianco, nel gruppo sopra citato del quale facevo parte, facevo in quanto un "qualche" amministratore, per il quale la democrazia, la Costituzione sono solo un optional, ha pensato bene non solo di cancellare il post ma anche di cancellare il sottoscritto dal gruppo.
Qualcuno pensa ancora di appartenere ad un gruppo amministrato secondo le più elementari regole democratiche ?   IO  NO !!!
La censura fascista, d'altronde, si proponeva il controllo dell'immagine pubblica del regime, ottenuto anche con la cancellazione immediata di qualsiasi contenuto che potesse suscitare opposizione, sospetto, o dubbi sul fascismo.
Il sottoscritto è quindi stato esclusivamente vittima di un sopruso operato in maniera rozza e del tutto al di fuori delle regole democratiche che dovrebbero governare il gruppo.
Con questo atto è stata buttata la maschera, appare chiara l'intenzione repressiva e persecutoria, e non sarebbe la prima volta, di qualche amministratore;
facciano attenzione tutti gli iscritti dei quali sicuramente la stragrande maggioranza hanno sentimenti democratici, che un domani potrebbe toccare a qualcuno di loro.

Un muro divide il sottoscritto da tutte le attuali forze politiche e non solo per la naturale antitesi con le destre più o meno fasciste, più o meno xenofobe, più o meno reazionarie.